
Il Natale è alle porte, e se per alcuni queste feste rappresentano uno dei momenti più belli e attesi dell’anno, perché sono una occasione per trascorrere più tempo in famiglia e riabbracciare i propri cari lontani; per altri, invece, il solo pensiero del periodo natalizio insieme ai propri familiari genera preoccupazione, stress, angoscia.
Le feste diventano una tappa obbligata che si affronta con fatica e dalla quale si esce esausti, abbattuti, e sollevati solo quando si è rientrati nella serrata routine quotidiana (e ciao ciao pause rigeneranti).
Ascoltando storie di persone diverse, dentro e fuori il mio studio, mi sono accorta di quanto siano alti i livelli di stress in questo periodo dell’anno, legati in parte al fatto di aver tirato la corda per molti mesi e in parte agli sforzi che la pausa natalizia spesso richiede.
Il motivo principale di questo disagio sperimentato da molti, è legato a faticose e stressanti dinamiche familiari, da cui è più facile prendere le distanze se lontani da casa, ma anche essere nuovamente e velocemente assorbiti da esse una volta rientrati in famiglia.
Osservazioni, critiche o domande scomode?
Molte famiglie sono caratterizzate da modelli di interazione e comunicazione critici, svalutanti, conflittuali, che forse sono il motivo per cui tu preferiresti trascorrere le feste in qualsiasi posto, purché lontano dai tuoi parenti.
Probabilmente il momento che più di altri vorresti evitare e che ti aspetti si verificherà invece, è quando qualcuno in famiglia farà le sue osservazioni sulle tue scelte lavorative, su come ti sei vestito, sul tuo ultimo partner, su cosa mangi e cosa non mangi, su come ti comporti con i tuoi figli, sulla tua scelta di non averne. Osservazioni che, per il tono duro o sarcastico con cui vengono espresse, risuonano dentro di te come critiche non solo di quel che fai, ma anche di quel che sei (o sei diventato).
Oppure ti preoccupi di più al pensiero di tutte le domande che riceverai e a cui non vorresti rispondere. Sei ancora single? A quando un figlio? A quando il secondo figlio? Vivi ancora con i tuoi amici? Vivi ancora da solo? Quando ti laurei? Guadagni bene? Sei a dieta? Domande che percepisci come invadenti e indiscrete, che violano i confini in cui ti senti a tuo agio e al sicuro, e che per questo motivo suscitano in te frustrazione, rabbia, stress.
Cosa puoi fare per non rovinarti le feste
Le feste natalizie rappresentano un'occasione in cui puoi scegliere se nutrire la falsa aspettativa che quest’anno sarà finalmente diverso o, ancora più irrealistico, di cambiare i tuoi familiari e i loro modi di fare – e portarti via, anche quest’anno, il ricordo di feste snervanti. Oppure puoi focalizzarti su di te, e su cosa puoi fare tu per evitare che il modello di interazione che caratterizza la tua famiglia, ti rovini le feste.
Rendere il Natale un'esperienza più leggera e affrontare le feste con meno stress è possibile: ti offro qualche suggerimento che puoi sperimentare, se vuoi.
- Guarda oltre le critiche. È possibile che quel familiare usi un tono critico (anche) con te perché è l’unico che conosce, l’unico che è stato usato con lui o lei. Prendi in considerazione questo aspetto e cerca di guardare oltre l’osservazione critica ricevuta: è probabile che sia solo un modo per entrare in relazione e interessarsi a quel che ti riguarda – e dunque, a te. Il mio non è un invito a subire le critiche che ricevi, ma ad allargare la prospettiva per cogliere anche le intenzioni di cura e vicinanza (quando ci sono) di quelle comunicazioni.
- Non dimenticare l’umorismo. Usalo in risposta a una domanda indiscreta, per contenere una critica sterile, per alleggerire momenti di tensione. Usalo con leggerezza e serenità, mai con rabbia: altrimenti lo trasformerai in provocazione, che suscita reazioni (solitamente rabbiose a loro volta) piuttosto che contenerle.
- Evita di alimentare i conflitti familiari. Piuttosto, tiratene fuori. Ad esempio, quando tua madre rimprovererà tuo padre per aver dimenticato di comprare il pane per la cena e inizieranno a discutere su chi avrebbe dovuto occuparsi di cosa, piuttosto che prendere le difese dell’una o dell’altro, e i relativi rancori e arrabbiature, ricordati che sono due persone adulte in grado di risolvere il problema.
- Stabilisci dei confini. Ti aiutano a mantenere un senso di sicurezza e proteggere ciò che vuoi resti solo tuo (o condiviso in altri spazi). Se ad esempio non vuoi parlare di un dato argomento, piuttosto che chiuderti e lasciarti arrabbiato per l’invasione ricevuta, proponi una alternativa di conversazione: nel primo caso alzerai un muro tra te e l’altro alimentando risentimento, nel secondo invece favorirai apertura e condivisione rispettando comunque i tuoi desideri di riservatezza.
- Allontanati fisicamente. Se senti che il livello di stress è intollerabile per te, concediti la possibilità di uscire di scena, respirare aria pulita, ristabilire un senso di maggiore tranquillità. E poi rientrare.
- Ritagliati momenti solo per te o in compagnia di persone piacevoli, fuori casa. E se puoi, pianificali in anticipo, così saprai già che avrai dei tempi in cui poterti ricaricare e nutrire delle cose che ti piacciono.
Se avrai voglia di condividere le tue riflessioni a riguardo, usa i commenti qui sotto: sarò felice di accoglierle.
[Ho scritto questo post il 12 dicembre 2018, e l'ho rivisto e arricchito tre anni dopo]
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Sono Liria Valenti, psicologa e psicoterapeuta.
Amo ascoltare, (ri)costruire insieme, emozionarmi.
Accolgo chi vuole fare un pezzo di strada insieme a me nel mio studio a Roma e online.
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